“A SANTIAGO CON CELESTE”
Il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ incontra Giuseppina Torregrossa

MERCOLEDÌ, 25 MARZO 2015  - ORE 21.00

Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
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Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura incontra Giuseppina Torregrossa - 26.03.2015
Il Circolo della Lettura presenta 'A Santiago con Celeste' - 26.03.2015

 
 

 

Mercoledì 25 MARZO 2015, alle ore 21.00, il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’, sapientemente condotto dal giornalista e amico Carmelo Sardo, dispiega le sue ali letterarie per conquistare l'aria e il mare, i sapori e gli odori della Sicilia, radiosa e donna, grazie ai romanzi e ai racconti della travolgente e adorabile Scrittrice GIUSEPPINA TORREGROSSA.
La pubblicazione del suo ultimo libro “A Santiago con Celeste” (Nottetempo, 2014), sarà il pretesto e l'occasione per scoprire insieme le tonalità policrome di un'autrice soprendente, medico scrupoloso e donna straordinaria.

 

 

 
Do fondo a lessico e grammatica per costruire pagine che non rappresentano una semplice narrazione, ma una complessa miscela di progetti e sogni.

A Santiago con Celeste, 2014

 

 

L'Autrice

Giuseppina Torregrossa Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo dove ha trascorso l'infanzia e la prima adolescenza. La scrittura e la narrazione sono sempre state nelle sue giornate, a cominciare da quel diario, proprio di tutte le ragazze di buona famiglia, che era magistrale esercizio di finzione a consumo parentale. Le sue compagne di giochi ricordano ancora i suoi racconti, sempre pronti a sbocciare.
A quattordici anni si trasferisce a Roma con la sua famiglia: soffre il distacco dall'utero palermitano, i sensi sconvolti dalla perdita di odori, sapori, di aria e di mare. Si ritrova a studiare in un collegio di suore, nel vano intento paterno di imbrigliare la sua personalità scalpitante. Si laurea brillantemente in Medicina e Chirurgia all'Università La Sapienza di Roma e si specializza in Ginecologia e ostetricia. In anni in cui la medicina è ancora un'arte prevalentemente maschile, indifferente e inconsapevole rispetto a tanti aspetti della malattia, Giuseppina comincia a “prendersi cura” delle sue pazienti. Consegue un dottorato in Perinatologia e svolge per decenni la sua attività professionale a Roma, presso la clinica ostetrica dell'Università di Roma (Policlinico Umberto I).
Ha tre figli e un amatissimo cane, Scirocco. Oltre al lavoro instancabile in ospedale, ha partecipato e partecipa tutt'oggi attivamente a diverse associazioni, adoperandosi in ogni modo nella lotta per la prevenzione del tumore mammario e per l'umanizzazione delle terapie e della riabilitazione.
Dal 1997 al 2005 ha fatto parte della Commissione nazionale per le pari opportunità.

La nostalgia è un dolore fisico cui mi abbandono con un sottile piacere. I ricordi sono un mare agitato nel quale per qualche giorno mi piace nuotare.

Il conto delle minne, 2009

 

 

Nel 2007 esce il suo primo romanzo “L'assaggiatrice” (Iride, poi Rubbettino, 2010), con cui inaugura una ricetta caratteristica di cucina e eros, nell'accezione più completa di amore per la vita e passione. Giuseppina lascia l'esercizio della professione di medico per continuare a prendersi cura, attraverso la scrittura, di tutte le donne. Le donne, protagoniste dotate di un senso in più rispetto a quelli insegnati dalla fisiologia, covano una sensibilità che gli fa tessere le vite di quelli che comandano.
Raggiunge il successo del grande pubblico nel 2009, con il romanzo “Il conto delle minne” (Mondadori), poi nel 2012 pubblica “Manna e miele, ferro e fuoco” (Mondadori) e il monologo teatrale “Adele” (Gransasso Nottettempo). L'anno seguente esce il suo giallo bizarro “Panza e prisenza” (Mondadori).
L'aroma di caffè e d'amore invade le librerie nella primavera del 2014 con “La miscela segreta di casa Olivares” (Mondadori). Nell'autunno dello stesso anno ci racconta “A Santiago con Celeste”, la sua esperienza del cammino per Santiago de Compostela, in cui affronta per la prima volta una scrittura autobiografica in prima persona.
I suoi romanzi, tutti bestseller, sono incentrati sulle donne e le fitte trame segrete della femminilità, ma conquistano ugualmente anche i lettori uomini. Infatti tutti, ma proprio tutti gli abitanti delle sue storie sono disegnati, colorati e profumati con attenzione. E soprattutto i tratti delle relazioni donna-uomo e donna-mondo non sono mai unilaterali. Vengono sempre percorsi anche al contrario, con realismo, talora molto forte, mentre i fatti con la loro potenza cruda conducono al discernimento, senza interferenza diretta della narratrice.

 
Si chiama resilienza, è la capacità di adattarsi alle nuove situazioni che la vita prospetta, sembra che le donne ne siano particolarmente dotate.

Panza e prisenza, 2013

 

 

...raccontata da Carmelo Sardo

Non è necessario essere siciliani per amare l'opera di Giuseppina Torregrossa. Certo, fuori d'ipocrisia va detto: probabilmente esserlo aiuta! Ma spiazzerò tutti se qui confesso che avrei voluto non essere siciliano quando ho scoperto il suo primo strepitoso lavoro, “Il conto delle minne”. Avrei voluto non esserlo per provare l'esperienza incantevole di lasciarsi prendere per mano come un qualsiasi neofita e condotto dentro quel mondo unico di odori, di colori, di umori, di passioni e di tormenti avviluppanti squisitamente siciliani che come lei pochissimi altri sanno tratteggiare.
Giuseppina oltre che una straordinaria romanziera, e una gran bella donna (dentro e fuori - fidatevi - in questo caso va rimarcato!), è anche una potente e appassionata siciliana. E so per certo che con la sua opera ha ammaliato di sicilianitudine, nel senso meno saccheggiato ma puro del termine, un'infinità di “continentali” (i siciliani di una volta chiamano ancora così quelli da Roma in su). Per me, che siciliano lo sono, più di mare che di scoglio - per usare una metafora sciasciana - meglio: di scoglio in mare aperto se mi passate l'ossimoro, ha avuto l'effetto di portarmi dentro quel mondo - che un siciliano pensa di sapere tutto di quella terra - andando a scandagliarne gli angoli più reconditi, viaggiando accanto ai personaggi realmente esistiti, o fittizi, che con padronanza di sintassi meravigliosa e metafore adorabili (“l'Etna sembrava una brioche con la panna!”), ci ha consegnato.

Quando la luce del sole cala e le prime ombre si allungano sui muri, gli uomini percepiscono la propria finitezza al confronto con l’universo già immenso, che pur si dilata ancora.

La miscela segreta di casa Olivares, 2014

 

 

Non ho grande dimestichezza col ruolo di recensore, convinto come sono che ognuno legge e recepisce ciò che vuole, e come vuole. Pirandellianamente si direbbe che non tutto quel che si scrive arriva a chi legge così come l'autore vorrebbe che arrivasse. La forza della letteratura sta anche in questo. Il miracolo che si compie ogni volta che leggiamo qualcosa consiste nell'esperienza personalissima di approccio e in quel che noi abbiamo voluto o saputo cogliere: il che non sempre coincide con le aspettative dell'autore. Ecco, non voglio qui recensire l'opera di Giuseppina Torregrossa per quel che vale, e vale tanto. Non mi sento all'altezza proprio perché non voglio correre il rischio di dire cose che non necessariamente coincidano con quanto hanno lasciato dentro ciascuno di voi le sue opere.
Qui sento il bisogno di provare a trasmettervi il grande orgoglio di essere andato “oltre” l'opera di Torregrossa, e di aver conosciuto e vissuto l'amica Giuseppina, attingendo al pozzo senza fondo della sua cultura, del suo modo di vedere e analizzare le mille sfaccettature della vita. Di essermi arricchito - lo ripeto - arricchito, non solo con i suoi libri, ma soprattutto con lei. Sono grandi fortune conoscere e “vivere” persone come Giuseppina Torregrossa. Io non amo molto ascoltare. Sono più portato a parlare per farmi ascoltare, lo confesso. Bene, con lei ho ribaltato questa mia “debolezza” e scoperto la straordinaria bellezza di saper ascoltare. Ci sono state lunghe sere, e spero molte altre ne verranno, in cui sono stato capace - con mia grande sorpresa - di appendermi alle storie che mi ha raccontato. Da qualunque prospettiva le affrontasse, e da dovunque partissero e andassero a finire.

Le donne sono sicure della loro bellezza solo quando leggono la passione nello sguardo dei loro compagni e misurano il loro valore in relazione all’intensità del desiderio che questi dimostrano.

Manna e miele, ferro e fuoco, 2011

 

 

Ho avuto il grande e impagabile privilegio di aver “conosciuto” le storie che sono poi finite nei suoi libri successivi alle “minne” (come abbrevia lei il titolo del suo capolavoro), raccontate dalla sua voce e dai suoi occhi: a proposito, “ascoltatele” gli occhi! Ci sono momenti in cui parlano al cuore con una sintesi calda e diretta che neppure mille parole. Ha la rara capacità di incantarti mentre ti spinge nelle sue storie che quasi ti ritrovi faccia a faccia con i personaggi che le popolano. Certo, un conto è sentirsele raccontare, altro leggerle. Perché lei ti travolge anticipandoti la storia che ha in testa, poi l'affresca nei romanzi con una ricchezza e una dovizia di dettagli ora da lasciarsi trascinare come l'aria di una grande opera che ti rapisse ora con il coro che sussurra e monta, ora con il baritono che t'avviluppa e ti scalda, e infine col soprano che piroetta il suo do di petto.
E poi ti sorprende, ecco. Ricordo che mentre leggevo il suo “Manna e miele, ferro e fuoco”, la cui storia mi aveva anticipato per grandi linee, mi sentii a un certo punto in dovere di telefonarle per farle sapere quanto certe sue pagine che narravano scene di sesso fossero così audaci e vibranti da scuotere i sensi con rara eleganza. Da ultimo ho letto in un volo Roma - Catania senza staccarmene un attimo, il suo delicatissimo “A Santiago con Celeste”. E sull'ultima pagina mi è partito un sms di infinita gratitudine per questo regalo. L'ho consigliato ad alcune amiche, mi hanno ringraziato. Leggetelo, è un viaggio dell'anima, nell'anima.
Per il Circolo della Lettura “Barbara Cosentino”, di cui ho avuto il privilegio di essere stato ospite, assicurarsi una serata con Giuseppina Torregrossa equivale allo stesso colpo di una squadra di calcio di aver ingaggiato un fuoriclasse che fa i gol. Il palato fine delle amiche del Circolo, contateci, sarà ampiamente deliziato.

Carmelo Sardo

 
In alcune occasioni la mia mente è un ostacolo messo di traverso tra me e la felicità.

L’assaggiatrice, 2007

 

 

“A SANTIAGO CON CELESTE”

Scarica la copertina di 'A SANTIAGO CON CELESTE'

Informazioni editoriali:
Autore: Giuseppina Torregrossa
Titolo: A Santiago con Celeste
Editore: Nottetempo
Collana: Cronache
Anno: 2014
Pagine: 98
Prezzo: Euro 12,00
ISBN: 9788874525362

A Santiago con Celeste è il racconto di un viaggio di trecento chilometri, undici giorni, un lungo malumore e una sciarpa. Un percorso in cui l'autrice parte con uno zaino pieno e torna con uno zaino vuoto. Da Roma a Santiago, in treno, a piedi (ma anche in taxi), fermandosi in ostelli e rifugi, spa e piscine, il pellegrinaggio su una delle rotte classiche della cristianità di una scrittrice italiana che demitizza e rimitizza il cammino attraverso i suoi passi e quelli della sua amica Celeste.

Celeste non dorme mai, parla continuamente, mangia chili di frutta e cammina troppo veloce, fino a quando, dato che il compagno di viaggio "non è quello che ti capita, né quello che ti scegli, ma quello che alla fine ti ritrovi accanto", l'autrice e Celeste arrivano insieme a Santiago.

L'intervallo tra quando si parte e quando si torna, diventa, come spesso fa il tempo, un intervallo spirituale, sentimentale e fisico, il paesaggio pensoso e divertito dall'insofferenza all'accoglienza.
Si parte anche per cambiare umore...

 
Il necessario si può lasciare, è l’indispensabile che devi tenere.

A Santiago con Celeste, 2014

 

 

Media

Ritratto di Giuseppina Torregrossa subito dopo il successo del romanzo “Il conto delle minne“ - 2009
Prima parte

© Radio Studio90
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Ritratto di Giuseppina Torregrossa subito dopo il successo del romanzo “Il conto delle minne“ - 2009
Seconda parte

© Radio Studio90
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“Le Minne di Sant’Agata”, spettacolo teatrale di e con Valentina Bischi - 2012
Liberamente tratto dal romanzo “Il conto delle minne”

© Valentina Bischi
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Ora so che alla vita non ci si può opporre e io, se voglio tornare a essere felice, la devo accogliere nella sua pienezza, respirarla a pieni polmoni, mangiarla a muzzicuni.

Il conto delle minne, 2009

 

 

La storia di una donna alla ricerca dei suoi talenti - 2014
L'Autrice si racconta a BlogSicilia

© BlogSicilia.it
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“La miscela segreta di casa Olivares” - 2014
L'Autrice si racconta a BlogSicilia

© BlogSicilia.it
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“La miscela segreta di casa Olivares” - 2014
L'Autrice ospite di Profile Magazine TV

© ProfileMagazineTV
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Sono gli uomini ad aver paura del sangue, che tra le loro mani è simbolo di morte. Le donne invece non lo temono, sanno quanta vita può esserci in un fiotto rosso.

La miscela segreta di casa Olivares, 2014

 

 

“A Santiago con Celeste” - 2015
L'Autrice ospite di Rai Cultura.

© RAI
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Giuseppina Torregrossa al Salone Internazionale del Libro di Torino - 2014
L'Autrice intervistata dagli studenti di Bookblog

© BookBlog
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Giuseppina Torregrossa presenta il romanzo “La miscela segreta di casa Olivares” - 2013
L'Autrice ospite di Anteprime 2013

© Libri Mondadori
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L’amore ha bisogno di attese brevi per aumentare il desiderio; le pause troppo lunghe facilmente provocano l’effetto contrario.

L’assaggiatrice, 2007

 

 

L'Autrice presenta “Panza e prisenza” - 2012
Giuseppina Torregrossa intervistata da Elisabetta Cinà

© Elisabetta Cinà
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L'Autrice presenta “Manna e miele, ferro e fuoco” - 2011
Giuseppina Torregrossa ospite di Capalbio Libri

© Zig-Zag
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L'Autrice opsite al Women's Fiction Festival - 2009

© VideoUno - Il Mio TG
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In quella moschea a cielo aperto, come velo trasparente, il silenzio aveva delimitato uno spazio sacro. Tacevano i gabbiani testimoni di una democrazia antica … non c’è città più tollerante e accogliente, più rispettosa e comprensiva di Palermo.

Panza e prisenza, 2013

 

 

Risorse e collegamenti

 

 
La scelta è solo una nella vita … fare appattare il cuore con la testa, tutto il resto verrà di conseguenza.

La miscela segreta di casa Olivares, 2014

 

 

Info

L'incontro con la Scrittrice Giuseppina Torregrossa si svolgerà MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015, alle ore 21.00.
Prenotazione obbligatoria, con prelazione dei Soci, previo contatto e conferma della disponibilità dei posti.
Cecilia, Giuditta e Carmelo, con le emozionanti interpretazioni di Ilaria Amaldi, vi aspettano per conoscere la donna straordinaria e l'amata Scrittrice Giuseppina Torregrossa.

Per informazioni sulla partecipazione alla serata, contattare:

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 
Ci vuole la grazia per fare la manna, essa è figlia dell’amore, e questo è frutto della fede, e la fede è un dono.

Manna e miele, ferro e fuoco, 2011

 

 

L'evento è realizzato con la gentile collaborazione di Nottetempo.

Nottetempo Edizioni

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