“TANTE BELLE COSE”
Il Circolo della Lettura incontra Edoardo Erba
MARTEDÌ, 14 MAGGIO 2013 - ORE 21:00
Come nelle precedenti opere di Edoardo Erba - che secondo il Los Angeles Times “contengono l'humor di Gogol, con lo charme di Italo Calvino e Fellini” - anche in “Tante Belle Cose” ritroviamo gli elementi distintivi, l'imprinting dell'Autore, quella “rassicurante familiarità, presto smentita da eventi insospettabili e da conversazioni surreali al limite del possibile”.
Una pièce moderna e contemporanea, divertente eppur delicatissima, capace di toccare le corde più intime e profonde dello spettatore. Edoardo Erba e Maria Amelia Monti ci accompagneranno in questa riflessione sulle piccole manie del nostro vivere quotidiano, che celano fragilità insite in ciascuno di noi, ma capaci di rivelare e risvegliare il nostro lato migliore.
L'idea me l'ha data un'amica di famiglia, una signora all'antica che mi ha salutato stringendomi la mano e sussurrandomi con voce cordiale: Tante belle cose.
(Edoardo Erba)
Il Libro

Informazioni editoriali:
Autore: Edoardo Erba
Titolo: Tante Belle Cose
Editore: Titivillus
Collana: Lo Spirito del Teatro
Anno: 2011
Pagine: 120
Prezzo: Euro 11,00
ISBN: 978-8872183564
“Tante belle cose” è un’espressione formulare beneaugurale che tradisce una tentazione che alberga in ognuno di noi, come se le cose potessero donarci la felicità. Secondo la tradizione di molte commedie di Edoardo Erba, il sipario si apre in un contesto familiare, quotidianamente nostro, il condominio ed i suoi maniaco-ossessivi. Orsina suscita simpatia, trasporto verso l’innocenza della sua inconsueta “eccezionalità”, in una cornice in cui tutti ci troviamo a nostro agio, finiamo per entrare in simbiosi con questa donna-bambina, attratti simpaticamente dalla sua inconsapevolezza.
Orsina è una "hoarder", fa l'infermiera a domicilio ed accumula tutto, anche oggetti detestabili, non è consapevole del suo disagio, ma suscita un complotto condominiale, perché ritenuta responsabile della sporcizia e degli olezzi della palazzina. E’ un capro espiatorio sociale. La condomina cattiva, la signora Bolasco, e il viscido Eugenio assumono un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide. Orsina scambia l’amministratore per un suo paziente e ingenuamente lo fa entrare in casa, ovvero nella sua vita:
Aristide si illude di poterla aiutare a sgombrare tutto. Nasce fra i due, che ballano su un tavolino nella “casa dei diversi”, una spontanea simpatia, che sfiora il sentimento. In quella casa in cui le cose sono stratificate dal pavimento al soffitto, la presenza più ingombrante la carica di umanità dei due personaggi. La semplicità e la spontaneità di Orsina incontrano la sfortunata generosità di Aristide. Ne nasce una simbiosi, quando improvvisamente il gioco si rompe. Eppure la commedia, che ha plasmato il vizio in virtù, favoleggia e consente agli emarginati una possibilità di riscatto, una rivincita a spese inconsapevoli degli stessi cattivi.
Ho un pò di disordine dentro, ancora un sacco di cose da stirare, sa com'è col lavoro? (...) Questa è casa mia. Qui dentro ci sto benissimo e non ho bisogno di lei (...) Non chiedo niente.
Nella pièce spicca il sentimento della realtà quotidiana, in uno sfondo sociale comune a chiunque, con dialoghi scorrevoli, contornata dall'affetto per i personaggi, tratteggiati con profonda introspezione. E' commedia “solida” che pure si muove con disinvoltura tra ironia e malinconia sulla realtà degli hoarder, persone che accumulano oggetti nelle loro case fino a restarne sommersi e che dalle cose non riescono a separarsi.
...Abbiamo lasciato la casa, con le cose dentro... Io ci parlavo con le cose. Per me è stato come perdere tutti gli amici. Ho baciato la ringhiera e sono andata via (...) Sa cosa mi ricordo di tutti quegli anni? Niente.
In ogni oggetto riposa un ricordo e un progetto, che si intrecciano nel gomitolo del tempo e dello spazio e che giustificano la sua folle incapacità di privarsene. Il tempo e lo spazio che nella società non bastano mai, anche se nell'universo sono infiniti, sono solo escamotage verbali per Orsina, che non accetta catene dimensionali in una vita in cui l'unico riferimento spazio-temporale reale scaturisce dall'orario dei negozi e dalla stagione dei saldi. E così anche il tempo e lo spazio vengono risucchiati e distorti nel buco nero dell'accumulo.
Dovrei fare delle scelte, ci sono cose importanti... Buttare? ...Così non mi piace... Vede che la questione è lo spazio? Diciamo la stessa cosa. Lo spazio è sempre poco. E io ho anche poco tempo (...) Ci penso ma non è un problema... Adesso... Ha detto una parola che non mi piace... Prima devo pensarci... Ora è escluso mi chiudono i negozi.
Aristide, uomo semplice e generoso, un "mite", un "signor nessuno" in balìa degli altri eppure umano, con una sua rettitudine. Orsina gli ripete che è "arido", perchè non pensa che le cose abbiano un'anima, perchè non si fida degli altri: lui, un poveraccio, che l'anima ce l'ha davvero e tutti la calpestano. Il grande Edoardo Erba portando concretamente, fisicamente agli estremi la sepoltura consumistica e materialistica degli esseri umani, ne riporta a nudo, ironicamente, il cuore pulsante, la fragilità, la sensibilità, l'umanità, mediante la negazione intima, sincera, profonda del consumismo in Orsina. Questa, che pure ad un primo sguardo sembra affetta da shopping compulsivo, cerca instancabilmente il baricentro del suo essere nell'avere. Nella mera ripetizione meccanica dei gesti alberga la costruzione di un rifugio, nella staticità degli oggetti alligna la ricerca di una sicurezza. Orsina rievoca le pulsioni irrazionali delle età estreme e più fragili, costruisce una catena affettiva di oggetti in cui "la cosa delle cose" è "persa per sempre". L'hoarding è un "disagio psichico grave" che decolla da una pulsione di conservazione e tutela degli oggetti, si nutre dell'attaccamento infantile e della dedizione senile agli oggetti, si nasconde dietro la difesa di una tradizione culturale ed attraverso un rito catartico, a tratti apotropaico, approda a conferire un'anima alle cose come elemento di conforto, amicizia, benessere, utilità, fedeltà e disinteresse.
...Questa commedia sembra conoscerti da sempre, sembra che ti sia stata affianco da prima...
(Cesare Cremonini)
L'Autore
Edoardo Erba, brillante e pluripremiato drammaturgo italiano, è nato a Pavia, laureato in Lettere moderne si è formato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Esordisce nel 1986 con “Ostruzionismo radicale”. Tra le sue opere più note, scritte e dirette, rientrano “La notte di Ricasso” (1990), “Maratona di New York” (1992, tradotta in diciassette lingue, pubblicata in otto, rappresentata in tutto il mondo), “Muratori” (2002), “Margarita e il Gallo” (2007), “Michelina” (2009), “In treno con Albert” (2010) e “Tante Belle Cose” (2011). E’ co-autore di Claudio Bisio per “Favola calda”, “Guglielma” e “Aspettando Godo”.
Ha lavorato a diversi adattamenti per la scena italiana. Per la radio e la televisione, Erba ha scritto fiction, sit-com e varietà. E’ docente di Scrittura per la Scena all’Università di Pavia e patron per l’Italia al Theatre Biennial of Staatstheater Wiesbaden. Erba si è affermato nei maggiori premi nazionali (Olimpici del Teatro, Riccione, Candoni, Salerno e Idi) e sta traducendo l’intero repertorio teatrale di Agatha Christie. Come scrittore, ha pubblicato per Gallucci Editore due testi per bambini: “Una Topolino alle Mille Miglia” (2004) e “Agenti senza pistole” (2005). Edoardo Erba è unanimemente considerato tra i talenti più brillanti della sua generazione. Le sue opere pubblicate in Italia sono contenute in due raccolte di Ubulibri: “Maratona di New York e altri testi” e “Sei commedie in commedia”. Gli altri lavori sono comparsi su pubblicazioni e riviste specializzate. “Tante belle cose” è pubblicata da Titivillus.
...Orsina non si limita a salvare oggetti, ma inventa loro una vita, consegnandoli ad un futuro del tutto imprevisto...
(Matteo Soltanto)
L'Attrice
Maria Amelia Monti è nata a Milano, dove ha frequentato, determinata e decisa. l’Accademia dei Filodrammatici. Anche se il sogno d’infanzia era diventare investigatrice, debutta come attrice teatrale in “Minnie la candida” (1981), cui seguono “La gatta e il coniglio” (1983), “Sono emozionato” (1984), “Storie di periferia” ed “Oscar” (1985), “Teresa non sparare” (1989). Nel 1984 arriva la prima apparizione televisiva, nel film “…E la vita continua” di Dino Risi. Dopo il trasferimento a Roma, entra a far parte della Tivù delle Ragazze, dove l’interpretazione di una svampita adolescente le conferisce maggiore popolarità. Da qui si aprono le strade del teatro e del cinema. Tra i film per il grande schermo “Italia Villane” (1984), “Miracolo italiano” (1994), “Mi fai un favore” (1996), “Asini” (1999), “13dici a tavola” (2004).
Ha partecipato a numerose fiction, tra cui “Amico mio”, la miniserie “Dio vede e provvede” ed ha recitato al fianco di Gerry Scotti nella sit-com “Finalmente soli” (di Edoardo Erba). Seguono “Distretto di polizia” ed “Baciati dall’amore”. A teatro, ha interpretato “La segretaria” (N. Ginzburg, 1990), “Crimini del cuore” (B. Henley,1991), “La panchina” (1994), “Di notte non bisognerebbe andare a caso” (1995), “Vizio di famiglia” (1997), “Ti ho sposato per allegria” (N. Ginzburg, 2003) e tante altre opere. Ha interpretato gli indimenticabili personaggi di Margarita, Michelina ed Orsina nelle commedie scritte da Edoardo Erba.
Edoardo e Maria Amelia si incontrano a Palermo, nel 1993, e dopo qualche anno si sposano. Compagni di scena e di vita, oggi hanno tre figli: Marianna, Leonardo e Robel.
- Qui intorno c'è tutto quello che sono, la mia memoria e non si può... Lei è arido, non pensa che le cose hanno un'anima?
- Lo pensavo da bambino.
- Peccato non averla conosciuta allora. Saremmo andati più d'accordo.
Media
“Tante Belle Cose”
Lo Showreel ufficiale
© La Pirandelliana
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“Tante Belle Cose”
Maria Amelia Monti e Edoardo Erba raccontano lo spettacolo
© Teatro Sala Umberto
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Questa casa è tutto quello che ho.
Creatività, teatro e “Tante Belle Cose”
Ne parla Maria Amelia Monti
© Televisionet.tv
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“Tante Belle Cose” al Teatro Manzoni a Milano
Intervista a Maria Amelia Monti
© WebmodanetTV
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“Tante Belle Cose”
Silvia Arioso intervista Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato
© Silvia Arioso
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...Ci sono cose cui sono affezionata, non riesco a pensare di... di...
“Tante Belle Cose” al Teatro Manzoni a Milano
Intervista a Maria Amelia Monti
© Via Vai Magazine
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“Tante Belle Cose”
Intervista agli attori
© Corrente TV
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Maria Amelia Monti ospite al Ruggito del Coniglio
L'attrice racconta lo spettacolo “Tante Belle Cose”
© RAI 2013
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Lei non la saluto. Ho saputo quello che mi ha fatto.
Maria Amelia Monti - Lo Showreel
Alcuni frammenti della sua carriera
© mameliatube
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Maria Amelia Monti - La Biografia
L'esilarante biografia dell'Attrice
© mameliatube
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Risorse e collegamenti
- Scarica la locandina dell'incontro con Edoardo Erba [PDF - 166 Kb]
- Scarica la copertina di “TANTE BELLE COSE” [JPG - 96Kb]
- Visita il sito ufficiale di Edoardo Erba
- Visita il sito ufficiale di Maria Amelia Monti
- Visita il sito dell'editore Titivillus
- Scarica la Scheda del Libro “TANTE BELLE COSE”
- Scarica e leggi le prime sedici pagine del libro “TANTE BELLE COSE”
- Vai al sito ufficiale dello spettacolo “TANTE BELLE COSE”
- Scarica il manifesto dello spettacolo “TANTE BELLE COSE”
Info
L'incontro per la presentazione del libro “TANTE BELLE COSE” avrà luogo martedì 14 maggio 2013 alle ore 21.00, presso la libreria Tra Le Righe, in Viale Gorizia, 29 a Roma. Cecilia, Giorgia, Cristina ed Ilaria presentano Edoardo Erba e Maria Amelia Monti.
Per informazioni, prenotazioni e conferme:
Dott.ssa Cecilia Gabrielli
Vicepresidente del Circolo della Lettura
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La partecipazione è libera, previa prenotazione obbligatoria con prelazione dei Soci.
L'evento è realizzato con la gentile collaborazione della libreria bistrot Tra Le Righe.