“C'È POSTO TRA GLI INDIANI”
Il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ incontra Alessio Dimartino
MARTEDÌ, 27 MAGGIO 2014 - ORE 21.00
MartedÌ 27 MAGGIO 2014 alle ore 21.00 il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ incontra Alessio Dimartino, fra i più promettenti talenti della narrativa italiana contemporanea, per condividere le riflessioni suscitate dal suo ultimo romanzo “C'è posto tra gli indiani”, pubblicato da Giulio Perrone Editore nel 2014, e per lasciarci affabulare dalle molteplici maschere, surreali eppure così vivide, che popolano i fotogrammi di questo libro in Super8.
Certo, lo so, bisogna raccapezzarcisi in questa storia qua. Anche se poi, in fondo, questa storia qua è una storia piuttosto normale. Anzi, più che normale, normalissima. Questa storia qua, infatti, narra di uomo che forse continua a vivere o forse inizia a morire. Anzi, forse continua a vivere o forse muore, in quanto ha iniziato a morire già da parecchio tempo. Quindi, forse, questa storia qua narra di uomo che forse continua a iniziare a morire o forse muore e oplà.
Il Libro

Informazioni editoriali:
Autore: Alessio Dimartino
Titolo: C'è posto tra gli indiani
Editore: Giulio Perrone
Collana: HINC
Anno: 2014
Pagine: 192
Prezzo: Euro 13,00
ISBN: 9788860043146
È stato definito un “talento virtuoso”, Alessio Dimartino. Un virtuosismo, però, che regge volute di parole semplici, vere e forti. Non si avvolge mai su sé stessa, questa scrittura, e non si resta mai da soli nella lettura, persino mentre si attraversa il vuoto rarefatto dei “non luoghi” dell’anima.
“è un romanzo ambizioso, virtuosistico (...) venti tappe dall’idea della morte alla salvezza.” (Brunella Schisa, La Repubblica)
Un percorso trascinato, di sosta in sosta, con Marcello, veterinario eroinomane “metodico” e Bobo, un cocker fulvo inappetente entrato, a stento e forse, nella sua vita. Un tragitto a piedi, nella Roma che grida e non si sente. E il tempo di pensare e rivivere una vita appassita, che si vuole spegnere, forse, ma non sa più “volere”.
“Una via crucis tra i meandri più desolati della sempre istrionica capitale immorale (...) romanzo denso e carnale come l’evocato Céline.” (Nicola Boccola, Domenica 24, Il Sole 24 Ore)
Lungo la via, la scelta di una scrittura pluri-soggettiva scardina l'univocità della direzione dei passi e sbaraglia l'orizzonte. Dalla terza persona del protagonista qualunque, a quel tu che sferza, oltre Marcello, anche il lettore, a quell'io che chiama e interroga tutti indistintamente. Quell'io che finisce con l'intrecciare i pensieri e le sensazioni tue, che pure hai una vita che proprio non c&'entra niente. Forse, però, una volta, pure tu sei rimasto fra gli indiani...
“La Roma oscura e malinconica raccontata da Dimartino assomiglia a un modello ingigantito dei non luoghi interni del protagonista, e il suo percorso per le strade della città altro non è che il suo stesso viaggio interiore attraverso un corrosivo vuoto esistenziale.” (Andrea Bressa, Panorama)
Spera che un calore confortante possa prima diffondersi nello stomaco, per poi accarezzargli il collo e le tempie. Ne ha bisogno, stanotte. Ha bisogno di un po’ di timide carezze. Ma di calore e carezze che non abbiano implicazioni sentimentali, soltanto chimiche. La chimica regola tutto. Anche il sesso, anche l’amore. Anche la vita, anche la morte. Ma una chimica, stanotte, a lento rilascio, a basso potenziale, non la chimica deflagrante, l'onda anomala a cui si è abituato negli ultimi quattro anni. Lo sa bene lui, che è medico. Medico veterinario, per la precisione. Solo il sentimento parte dalla chimica e finisce per travalicarla, per calpestarla, per fottersene.
L'Autore
Alessio Dimartino è nato a Roma il 19 maggio del 1982. Ha più traslochi alle spalle che capelli in testa ed è ancora vivo.
“Sono un autodidatta, ma certamente un lettore attento. A diciannove anni ho seguito un corso di scrittura che mi ha aiutato più che a scrivere, a leggere. Se prima mi piacevano autori dallo stile piano e rude come Bukowski, acquisendo i mezzi tecnici ho cominciato a preferire una scrittura che mischia più piani, descrittiva e con un senso narrativo, ma anche evocativa”.
“C'è posto tra gli indiani” è il suo terzo romanzo. Dopo il premio MArteLive del 2006, per la sezione letteratura, nel 2010 l'esordio con “Tutti vivemmo a stento”, cui segue, sempre per Giulio Perrone, “Il professore non torna a cena” (2012).
La pietà, o più semplicemente l'arte della rassegnazione, s'impara da persone insospettabili in luoghi improbabili.
Pulsa. Fa piuttosto male.
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Presentazione di “C'è posto tra gli indiani” presso Arion Esposizioni - 25/03/2014
Paolo Di Paolo e Florinda Fiamma intervistano l'autore.
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E quando te ne accorgi è troppo tardi. Quando ti accorgi di qualcosa è sempre troppo tardi. È tarato così, l'essere umano. Altrimenti la storia sarebbe una sequela ininterrotta di vittorie e non di catastrofi.
Risorse e collegamenti
- Scarica la locandina dell'incontro con Alessio Dimartino [PDF - 350 Kb]
- Scarica la copertina di “C'È POSTO TRA GLI INDIANI” [JPG - 250 Kb]
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Sai, ci sono persone che vengono al mondo per toccarti il cuore e sparire l'attimo successivo.
Persone che ti contagiano con la loro aura vitale, ma che proprio questa aura vitale rende fragili come sculture di sabbia.
Info
L'incontro per la presentazione del romanzo “C'È POSTO TRA GLI INDIANI” avrà luogo MARTEDÌ 27 MAGGIO 2014, alle ore 21.00, presso la libreria Tra Le Righe, in Viale Gorizia, 29 a Roma.
Cecilia, Cristina, Ida ed Ilaria vi aspettano per conoscere Alessio Dimartino, un giorvane scrittore .
Per informazioni, prenotazioni e conferme:
Dott.ssa Cecilia Gabrielli
Presidente del Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prenotazione obbligatoria con prelazione dei Soci.
La gente è convinta che per uccidersi occorra un grande coraggio. O una grande vigliaccheria.
Ma si sbagliano. Non è questione di vigliaccheria o coraggio. Non c'entrano un cazzo la vigliaccheria e il coraggio.
Non è nemmeno la disperazione, la molla che scatta. Magari si trattasse di disperazione. La disperazione è tumultuosa, travolge, spazza via, sradica. È viva, è una parte inscindibile della vita.
Qui è il vuoto, il problema.
Il fascino delle cose incrinate, delle cose che stanno per rompersi.
La fascinazione terribile dei frantumi.
L'evento è realizzato con la gentile collaborazione dell'editore Giulio Perrone e della libreria bistrot Tra Le Righe.